Fondata nel 1957 da Giacomo Cimberio con il figlio Renzo e circa 15 dipendenti.
Tra le prime rubinetterie italiane a contraddistinguere i propri prodotti con un marchio.
Gli anni 60 sono gli anni della crescita guidata dalla costante ricerca della qualità e dalla espansione all’estero principalmente in Europa, Stati Uniti e Libia.
Negli anni 70, tra le prime aziende in Italia e nel mondo, inizia la produzione delle valvole a sfera.
Negli anni 80 diventa sempre più importante la certificazione di qualità internazionale.
Nel contempo la capacità produttiva deve essere ampliata: nasce il secondo stabilimento di Berzonno di Pogno (NO).
Nel 1988 entra in azienda Roberto Cimberio, la terza generazione della famiglia.
Negli anni 90 vengono aperti tre nuovi centri distributivi (Norvegia, Svizzera e UK) e continuano gli investimenti tecnologici per mantenere all’avanguardia l’intero sistema produttivo.
Gli anni 2000 si caratterizzano per una spinta verso le tecnologie più avanzate, l’automazione, la robotizzazione e la ricerca e sviluppo.
Si ampliano i due stabilimenti e si consolida la penetrazione Cimberio nei mercati di tutto il mondo.
Dal 2010 si introduce l’elettronica generando una linea di sviluppo che ci porta al progetto SmartCim, finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del progetto Horizon 2020 per migliorare l’efficienza energetica di impianti obsoleti senza dover rifare l’impianto (retrofitting).
Un’azienda diversa.
Leader mondiale nella produzione di valvole e componentistica in ottone per i settori termoidraulico, climatizzazione, reti di distribuzione gas e acquedottistica.
Forte di un fatturato di oltre 50 milioni di euro con l’intera produzione concentrata negli stabilimenti di San Maurizio d’Opaglio e Pogno che vedono impiegate 190 persone, with 6 filiali estere che distribuiscono il nostro prodotto in 77 paesi.
Capace di credere fortemente nell’Italia e nel “Made in Italy” ma allo stesso tempo di crescere nel mondo fino ad assumere la dimensione internazionale di oggi.
Capace di resistere alla tentazione di delocalizzare e di scappare, capace di restare con i propri stabilimenti in Italia anche a costo di sforzi e sacrifici non indifferenti. Capace di affrontare i momenti di crisi economica a testa alta e sfruttarli per crescere ancora, per investire di più, per diventare più forte. Capace di guardarsi attorno e di vivere rispettando il mondo che ci ospita, convinti del dovere di lasciare ai nostri figli un ambiente migliore rispetto a quello che abbiamo trovato noi.
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