La startup del Politecnico di Milano esperta in modelli matematici di simulazione dinamica.
Nella fase conclusiva del progetto SMARTCIM Cimberio ha stretto un’importante collaborazione con Enersem, spin off del Politecnico di Milano esperta nella ricerca di soluzioni innovative per l’utilizzo efficiente delle fonti energetiche. Costituita su iniziativa di professori e ricercatori del Dipartimento di Energia può contare sul sostegno di POLIhub, l’incubatore di imprese gestito dalla Fondazione dello stesso ateneo.
Il motivo? Cimberio in questo stadio sperimentale era alla ricerca di un ente accreditato e indipendente che verificasse e validasse i risultati dei test eseguiti su SMARTCIM, la valvola intelligente sviluppata dall’azienda.
Abbiamo chiesto all’ing. Matteo Zanchi, socio fondatore e amministratore di Enersem, di raccontarci l’esperienza con Cimberio.
La peculiarità di SMARTCIM è di poter disporre, tramite la sua rete sensoriale, sia della potenza termica emessa da ciascun terminale sia dei dati relativi alle temperature e alle portate dei circuiti. Tutto ciò apre a nuove prospettive di ottimizzazione impiantistica.
Inizialmente abbiamo applicato i nostri modelli matematici di simulazione dinamica interfacciandoci col laboratorio di analisi allestito in sede. Poi abbiamo analizzato i dati provenienti dall’isola di Andøya. Qui SMARTCIM è stato installato per essere testato su un edificio vecchio di cinquant’anni, immerso nelle condizioni climatiche della Norvegia del nord.
Dopo aver appurato l’efficacia dell’algoritmo di ottimizzazione nella riduzione dei consumi finali, abbiamo intrapreso insieme al reparto tecnico dell’azienda una nuova e interessante fase di sviluppo dell’intelligenza del prodotto. È un progetto che nei prossimi tre anni ci vedrà impegnati nella definizione di innovativi modelli di gestione delle reti HVAC applicati a casi reali, in diverse condizioni di utilizzo e configurazioni impiantistiche. La ricerca si pone l’obiettivo di implementare la comunicazione tra sistemi impiantistici che attualmente nei nostri edifici non interagiscono e che consentirebbero di ottenere incoraggianti margini di risparmio energetico.